Cogorno

Uno spaccato di storia scolpita sull’ardesia dai Fieschi.
Un territorio cerniera tra l’entroterra ed il mare, distesa sulla “Fiumana bella” di Dante

Cogorno rappresenta la “cerniera” tra costa ed entroterra, a 4 chilometri dal mare.

Ci troviamo tra il promontorio di Sestri Levante e quello di Portofino, nella porzione di territorio che risale lungo la riva sinistra dell’Entella. e l’entroterra delle Valli Fontanabuona, Graveglia e Sturla-Aveto. Il suo territorio si estende in piano lungo l’argine sinistro del fiume Entella, la “Fiumana bella”, decantata da Dante.

Il corso d’acqua poco dopo sfocia nel mare, tra Chiavari e Lavagna. Qui siamo in un’oasi faunistica e S.I.C. di interesse comunitario, fino alla sommità del Monte San Giacomo, zona storica di estrazione dell’ardesia.

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Cogorno

Riviera di Levante, sentieri del Bracco, Cinqueterre

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La pietra scura, l’ardesia, è senz’altro l’emblema di questa terra e della sua gente, così tenace e forte da non temere la fatica necessaria per estrarla dal suolo.

Oltre il piano, le frazioni collinari punteggiano le alture che salgono fino alla cima del monte San Giacomo, zona storica di estrazione dell’ardesia, da cui è possibile osservare un panorama a 360°gradi sul Tigullio, dal mare ai monti.

L’attività estrattiva ha lasciato numerose testimonianze, tanto da dar vita ad un museo a cielo aperto, costituito dalle centinaia di cave ormai abbandonate (due sono oggetto di interventi pubblici), dai muretti a secco, dai bassorilievi. Questi ultimi riproducono cavatori, spacchini e portatrici. E poi ci sono i sentieri lastricati, due dei quali uniscono il San Giacomo al mare di Lavagna (Sentiero delle Portatrici) e alla Basilica dei Fieschi e la Fiumana bella (Sentieri del San Giacomo, La Via dell’ardesia).

Nella frazione di Cogorno, una targa in ardesia è dedicata a Papa Bergoglio per ricordare che di questo paese è originaria la famiglia del sommo pontefice, emigrata in Argentina, quando si partiva per le Americhe, in cerca di fortuna. La targa è stata posizionata poco distante dalla chiesa parrocchiale di San Lorenzo, patrono del Comune.

Terra di nobili: i Fieschi

I Fieschi di antica origine, presero il nome dal capostipite Ugo Fliscus, discendenti dei Conti di Lavagna. E di questo titolo si fregiarono sempre. Il loro stemma venne sormontato dal motto “Sedens ago” e dal simbolo del gatto ed ebbero a San Salvatore la primigenia roccaforte del loro potere politico e religioso.   Sul colle vicino alla” fiumana bella”, alle pendici del Monte San Giacomo, furono realizzati nel XIII secolo la Basilica papale e il Palazzo cosiddetto Comitale che la fronteggia. Si tratta di monumenti nazionali dal 1860 e fulcro del complesso monumentale medievale romanico-gotico ritenuto tra i più importanti e meglio conservati del Nord d’Italia, oggetto di numerose campagne di restauri. Ci sono affinità anche con le chiese delle Cinque Terre, storicamente legate alla Via Francigena.

La famiglia diede alla Chiesa, oltre a centinaia di prelati, ben 72 cardinali, mentre nella repubblica di Genova vi furono numerosi ambasciatori, generali e ammiragli appartenenti alla famiglia.

I Fieschi, già nel Medio Evo ebbero fiorenti relazioni con le più importanti case reali e stati europei e seppero intrattenere rapporti con i regni dell’Europa orientale, dell’Africa e addirittura con il Gran Khan dei Mongoli.  La storia di questa famiglia si intrecciò altresì con quella di San Francesco di Assisi e Santa Chiara, di Federico Barbarossa e Federico II, del sommo poeta Dante Alighieri e di Ludovico Ariosto con l’Orlando furioso, di Lorenzo de Medici e di Cristoforo Colombo con la scoperta dell’America

Che facciamo? C’è soltanto l’imbarazzo della scelta

Menù del divertimento e degli esteti – La storia dei Fieschi rivive ogni anno il 13 agosto con la rievocazione storica medievale dell’Addio do Fantin (Addio al Celibato del Conte Opizzo Fieschi) che precede la celebre Torta dei Fieschi a Lavagna.  Si tratta di un vero e proprio ritorno al medioevo.

Altro appuntamento con i Freschi a settembre, con “l’Annuncio della Grida del 1600” organizzata in occasione della Festa della Santa Croce, la “Festa dei Perdoni e Perdonetti.

Menù degli sportivi e avventurosi – La Ciclovia dell’ardesia si snoda lungo l’Oasi faunistica del fiume Entella, S.I.C. di interesse comunitario, si collega con Via Antica Romana e i sentieri collinari. E’ possibile praticare il parapendio, seguire laboratori con lavorazione artistica dell’ardesia e partecipare a degustazioni di vini.

Menù dei buongustai – Oltre ai ristoranti e alle trattorie, rinomate serate gastronomiche propongono piatti tipici quali: cima ripiena, ravioli, ripieni, polpettoni, focacce, testaieu cotti nei “testi” scaldati nel fuoco e conditi con pesto e formaggio, pansotti con salsa di noce, carne cotta sulla ciappa e assado, originario dell’Argentina e introdotto dagli emigranti liguri. 

Menù relax dei dormiglioni – Le varie strutture ricettive extra-alberghiere sono elencate sul sito del Comune.

Speciali menù di stagione Visite guidate, laboratori, eventi culturali, sportivi, gastronomici e ricreativi, vengono proposti durante tutto l’arco dell’anno e sono promossi itinerari comunali e sovracomunali.

E poi un ricco calendario di manifestazioni che si infittisce durante la stagione estiva, nel periodo natalizio ed in quello pasquale. Insomma, a Cogorno c’è sempre da fare, da vedere e da mangiare…

Tante cose da vedere

Le cave di Ardesia, la sua storia millenaria e la presenza dei Fieschi hanno donato a Cogorno un patrimonio di edifici storici, religiosi e non, assolutamente da visitare, dei veri scrigni di opere d’arte. Eccone alcuni:

Basilica dei Fieschi, a San Salvatore, della famiglia Fieschi, conti di Lavagna, assieme al Palazzo comitale e all’attiguo oratorio. La sua costruzione risale al 1244-1252 per volontà dei pontefici Innocenzo IV e Adriano V. Dal 1860 la Basilica è inserita tra i monumenti nazionali e considerata uno degli edifici di culto romanici tra i più pregiati e meglio conservati in Liguria.

Oratorio di San Giovanni Battista, a Cogorno. Risalente alla seconda metà del XV secolo, è sede di un’antica confraternita dei Disciplinanti. All’interno è conservata la statua del santo titolare, la tela ritraente Dio Padre e un crocifisso del XVII secolo.

Chiesa parrocchiale di San Lorenzo nel borgo di Cogorno. L’edificio parrocchiale fu eretto assieme all’alto campanile nel XVII secolo.

Cappella di San Bartolomeo a Cogorno. Già esistente dalla metà del XVI secolo. Lungo le due pareti laterali sono conservati sei dipinti, su supporto d’ardesia, raffiguranti San Carlo Borromeo, l’Arcangelo Raffaele e il Giovane Tobia sul lato destro; Santa Apollonia, una Figura Orante e Santa Lucia sul lato sinistro.

Ex oratorio di San Salvatore nell’omonimo borgo fliscano.

Oratorio di San Martino nella frazione di San Salvatore, sede della confraternita dei Disciplinanti della Beata Vergine Assunta

Chiesa parrocchiale di Sant’Antonino Martire nella frazione di Breccanecca.

Oratorio di Santa Lucia nella località di Graveglia., situato sulla sponda sinistra del torrente Graveglia, fu sede di un’antica confraternita.

Cappella di San Giacomo presso il monte San Giacomo a 538 m s.l.m.

Chiesa parrocchiale di Santa Maria nella frazione di Monticelli, antica sede monastica.

Chiesa dei Santi Giustina e Cipriano nella frazione di Panesi.

Chiesa parrocchiale di San Colombano nella frazione di San Colombano della Costa. Edificata al di sopra della costa che dal monte San Giacomo discende verso la piana del fiume Entella.

Palazzo Comitale dei Fieschi, a San Salvatore.  Dopo vari interventi di recupero della struttura, i piani dell’edificio sono stati trasformati in sale museali per esposizioni ed avvenimenti culturali, e in sede di un museo comunale sulle antiche attività produttive che si trovano su questa straordinari terra.

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