Brugnato
La bandiera arancione sventola maestosa su un grande “museo a cielo aperto”, vivo e pulsante, pervaso dall’odore del canestrello che fu croce e delizia di Soldati. Sul fiume, intanto, si scivola veloci in rafting…
Vanta il vessillo del Touring Club, concesso ai borghi dell’entroterra che si distinguono per il turismo di qualità “a misura d’uomo” , all’insegna della sostenibilità ambientale, ha il titolo di città ed è cointestataria della diocesi che abbraccia tutto il territorio spezzino.
Un museo a cielo aperto
Brugnato può ben definirsi un museo a cielo aperto con le sue ricchezze storiche nelle quali ci si imbatte passeggiando lungo le vie dell’antico borgo e, soprattutto, per i resti archeologici, ben visibili in diversi punti della cittadina ed in particolare sotto a quei lastroni di vetro sul pavimento della cattedrale intitolata ai Santi Pietro, Lorenzo e Colombano, che svelano ciò che resta di una necropoli e dei muri di una chiesa preesistente, forse di epoca paleocristiana.
Questo mondo sotterraneo si può vedere anche da vicino nell’ambito di visite guidate.
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I resti archeologici di Brugnato
A Brugnato c’è chi sostiene, scherzosamente, che è rischiosissimo piantare una zappa nel terreno: ci si può imbattere in resti archeologici in qualsiasi posto, anche nell’orto sotto casa, coltivato con le verdure per il fabbisogno quotidiano.
Lo “Shoppin Brugnato 5 Terre outlet Village” e gli appuntamenti canori, enogastronomici e culturali
La sua storia millenaria, la sua collocazione geografica, che la pone al centro di un’importante crocevia viario ed in posizione perfettamente baricentrica rispetto al resto della Vallata, le conferisce un ruolo di primo piano, che è stato premiato con il fiorire di numerose attività artigianali e commerciali alle quali si è aggiunto di recente un outlet, lo “Shoppin Brugnato 5 Terre outlet Village”, non soltanto luogo di shopping, ma oramai punto di incontri e di numerosi appuntamenti canori, enogastronomici e, più in generale, a carattere culturale.
Gli appuntamenti
La stessa cittadina, così ricca di storia, offre un ventaglio di appuntamenti, molti dei quali legati alle tradizioni che vengono custodite gelosamente.
A giugno, quando la Valle acceca con il suo verde acceso, in occasione della festa del Corpus Domini, Brugnato esplode dei colori sgargianti dell’Infiorata: abili infioratori (l’arte si tramanda di generazione in generazione) disegnano sul selciato immagini sacre e disegni geometrici che verranno poi colorati con i petali dei fiori raccolti nei giorni precedenti e conservati al fresco.
Su questo grande tappeto fiorito in serata passerà poi la processione.
Nelle tradizioni brugnatesi non si può non annoverare il canestrello: un dolcefatto di pasta leggermente zuccherata e insaporita con un nonsochè (si dice si tratti di finocchietto selvatico) che ha stuzzicato la fantasia di molti, persino dello scomparso Mario Soldati, con casa nel Golfo dei Poeti, che portò il dolce ad analizzare in una grande e famosa pasticceria milanese, ma il mistero rimase tale.
E fu lo stesso scrittore a raccontarlo in una novella. La scommessa, quindi, è ancora aperta: chi riesce a svelare il mistero?
Ci si può riflettere anche scivolando lungo il Vara in canoa o in rafting, due specialità che proprio qui a Brugnato hanno un loro attivissimo centro, collegato anche all’attività di protezione civile. Dal fiume la prospettiva sulla valle è differente o, meglio, fa la differenza.